mercoledì

Notte all' HB's Bar 3

"colpiscimi! colpiscimi colpiscimi colpiscimi!"

Coa frulla i pugni in aria, compie dei cerchi con le braccia e saltella, come un piccolo boxeur suonato, in preda ad un coraggio chimico trottola per la sala, importunando glutei con i suoi piccoli gomiti appuntiti, o facendosi sotto come un molossino pazzo, le labbrucce strette ed esangui, irresponsabilmente molesto e coraggioso.

Ma Sil resta al bancone, le spalle nude come uno specchio ovale di pelle, il bicchiere freddo contro le labbra, un'ombra di rassegnata malinconia sotto le ciglia.

Poi Coa decide di spronare la fortuna, di incentivare il caso, si sottoporsi al frullatore degli eventi, ed in un calcolo azzardato ma logico si porta a qualche passo da lei, fissa negli occhi il colosso dai ricci impomatati che le sta accanto, i gomiti come rampini ancorati al bancone, e con la precisa traiettoria di una catapulta impazzita gli pianta una testata nel plesso solare.

Doc Gonzo sembra voglia soltanto scostare una nuvola di fumo a qualche centimetro da lui, ma in realtà colpisce Coa con un buffetto, leggerissimo, sulla tempia.

Coa barcolla, si avvita su se stesso e cade.

Quando solleva lo sguardo, le caviglie di Sil sono incrociate a due palmi dal suo naso.

Coa resta immobile, la testa sotto lo sgabello, a inebriarsi del profumo di pelle spazzolata.


HB


( da superZ, Tabacco e celluloide, (il salotto buono). )

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